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LA RAGIONE DEGLI ALTRI di Luigi Pirandello
 

La nostra associazione, Arte della Commedia, eccezion fatta per gli spettacoli celebrativi per la Liberazione, che puntualmente allestiamo ogni anno, ha in repertorio quasi esclusivamente pièce brillanti di autorevoli autori: Shaw, Moliere, Fo e Rame, Benni, Goldoni, De Luca, Campanile…

 

Ciò non di meno con Pirandello abbiamo inteso sfidarci con l’allestimento di un testo drammatico, consapevoli del fatto che si parte da casa con l’idea di voler vedere qualcosa di leggero, di divertente, che ci intrattenga, gioiosamente distraendoci dalla quotidianità, ma poi…

 

Se chiediamo a qualcuno di parlarci di un’opera teatrale, cinematografica o letteraria che sia, che gli abbia lasciato un segno nell’anima, che abbia avuto la potenza di provocare in lui o lei un cambiamento di visione che infine abbia lasciato un segno nel suo modo di essere o sentire…

ecco che il ricordo torna facilmente a un testo drammatico, grazie al quale forse qualche lacrima è caduta dalle guance alle pagine di un libro o a stento è stata trattenuta, sorprendendolo mollemente accomodatosi nel velluto rosso di una poltroncina, in teatro o al cinema...

 

E Pirandello in quest’opera ci mette proprio brandelli di vita e di sofferenza, anche sua personale sappiamo, su un tema oggigiorno goliardicamente banalizzato a tutti i livelli della nostra società, ivi compreso il mondo politico… motivo di più per prendere in considerazione l’idea di rimettere in scena questo testo poco rappresentato, perché si torni a riflettere su argomenti a torto banalizzati e a fare un po’ di sana controcultura di massa…

 

Eccovi la trama: una coppia che un tempo si sarebbe potuta definire solidamente affiatata, da anni sembrerebbe sopravvivere solo a tutela delle apparenze sociali.

 

La moglie, Livia, oltre alla lacerante delusione causata dal tradimento subito, deve fare i conti con il dolore della propria mancata maternità.

 

Il padre di lei, venendo a conoscenza solo dopo anni, del dignitoso dolore dietro cui si è trincerata sua figlia, decide di intervenire contro la volontà della figlia stessa, che ritiene ormai inutile ed umiliante ogni tentativo di accomodamento. Eppure, inaspettatamente, proprio lo scuotersi delle acque causato dal padre, porterà per la prima volta i coniugi a confrontarsi con un legame affettivo mai morto, con il proprio dolore dignitosamente nascosto ma mai sopito, con il profondo senso di colpa di lui e il desiderio di maternità frustrato di lei.

Cercheranno insieme allora di trovare una soluzione… crudele, egoistica, razionale?

 

Sicuramente per qualcuno, molto dolorosa… come spesso può risultare dolorosa la ragione degli altri…

 

Andato in scena per la prima volta al Teatro Bossatis di Volvera (TO) il 18 dicembre 2010, ora in attesa di nuovi ingaggi, ansiosi di tornare a raccontarvi questa storia, che faccia da contraltare alle storie di escort e di grandi fratelli e alla dilagante narcisistica superficialità in cui sembra essersi tristemente immersa la nostra società.

 

Regia: Alba Alabiso - Interpreti: Gabriella Boccardo, Lara Luna Masoero, Fabrizio Cardaci, Paolo Arnese, Matteo Barbero, Miriam Locci, Gianluigi Piras, Leonardo Aloisio, Stefano Pani - Scenografie: Enrico Barbero - Costumi: Franca Alpa - Aiuto regia: Marisa Daniele, Fiorella Zaia - Luci e audio: Alessandro Ragona – Foto: Laura Rattero

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